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Un’esperienza ….. fotografica “UNICA”

Un Blog non è un Blog se non si racconta chi siamo, qualche anedoto, la propria esperienza e crescita.

Questa mattina un caro amico , Stefano, ha postato una foto “mitica” su FB che rappresenta la “stecca” del 4° scaglione del 1987 della caserma Perotti di Fossano, del 22° Battaglione di fanteria. Capite benissimo che si parla del servizio militare, che ha coinciso anche con il mio primo incarico “lavorativo” come fotografo !!

Ma partiamo dall’inizio : mi ero appena diplomato all’Istituto Europeo di Design a Milano, la mitica sede in p.zza Diaz, e avevo iniziato a lavorare in uno studio in v.le Abruzzi per l’agenzia Girella, che si occupava prevalentemente di giornalismo, ma aveva una sezione di produzione stock di food. Altri tempi, con professori come Roberto Tomesani, già un leader e pieno di simpatica e carisma, allora caporedattore di Progresso Fotografico, uno svizzero che era la rappresentazione di come ci immaginiamo gli svizzeri, preciso ed esigente , Carla Novi responsabile comunicazione Ilford.

  Come si faceva all’epoca anche io avevo cercato i miei agganci, ma un giorno mi arriva la famosa lettera di chiamata alle armi !!! In un mese dovevo partire ….. destinazione Fossano, paese mai sentito nominare prima di quella lettera. 7 ore di treno, viaggiando di notte.  Bellissimo il ricordo di quel viaggio, mi ritrovo un ragazzo del mio paese, tanta gente con i capelli rasati, tutti eravamo giovani e spaventati per quello che ci aspettava. 

E qui il primo collegamento alla fotografia !! Ma quanto sarebbe stato bello avere avuto con me la macchina fotografica e aver documentato quel viaggo ? Ma quanto è bella e importante la fotografia che non fa morire nella memoria certi ricordi della propria vita? Vi assicuro che in quel momento purtroppo stavo pensando di tutto ma non certo di dover documentare l’esperienza, anche perchè io ero già nato come fotografo, e non di reportage, ma bensì nella fotografia pubblicitaria, direi due lavori praticamente all’opposto se non nella parola  fotografia.

Tanti vogliono dimenticare l’esperienza del militare, spesso un brutto ricordo, ma per me a distanza di anni è stata un’esperienza unica e irripetibile. Un’esperienza umana che sicuramente ti fa crescere, anche se riconosco che non sempre può essere stata positiva visto il modo in cui viene affrontata. Quando mai vi può capitare nella vita di vivere una convivenza con 900 persone che non si conoscono, nella difficoltà di una vita rigida che ti privano di ogni zona confort che ci avevano abituati i genitori ? E con una disciplina che ti insegna il rispetto, l’ordine, e che ci fa diventare tutti uguali, dal laureato al delinquente con la 5° elementare? (ci poteva essere anche il delinquente laureato ed il ragazzo d’oro con la 5° Elementare, non ho pregiudizi)

Dopo il mese da “burba” , ovvero il mese di car, ovvero il mese dove si impara un pò la disciplina e ci si prepara al Giuramento dove appunto si giura fedeltà alla patria e si viene destinati alla caserma effettiva per gli altri 11 mesi, attendevo con ansia e trepidazione il mio destino, ovvero la mia destinazione. Arrivare a Rimini era escluso dalle possibilità di quella caserma , e non conoscevo generali, le possibilità erano molto triste, la principale era Novi Lager ….. oooppsss Novi Ligure, come avete capito una caserma operativa dove il coltello nella tasca era normale per sopravvivere al nonnismo. Non voglio dilungarmi cercate su wikipedia, ma sappiate che il concetto di anzianità è importantissimo e sacrosanto, ma spesso purtroppo era espresso in una formula sbagliata!!! 

Siccome io ero con una laurea breve, diciamo fuori età, e specialmente non ero nei tabulati normali in quanto partito così all’improvviso, ero rimasto in attesa senza destinazione. Il fato vuole che esiste una costante nel militare ……  il sonno !!!!! Infatti si dorme 5 h 30 m a notte e se non sei abituato vi assicuro non è una cosa semplice da affrontare. La mia fortuna che il fotografo del battaglione, un ragazzo del 7° scaglione, quindi arrivato 3 mesi prima e che sarebbe dovuto stare in quella caserma per altri 8, soffriva anche lui di sonnolenza, e quando si chiudeva in camera oscura a sviluppare ….. 

Un giorno non si era presentato all’adunata, non lo trovavano in camerata, finchè esce fuori dalla camera oscura con gli occhi semichiusi e con un passo vacillante. Aveva dormito per 4 ore con la porta chiusa a chiave !!!! Punito con 7 gg e declassato ad attività meno agevolata. Ebbene sì, tra i vari compiti che hanno i fanti nella caserma ne esistono alcuni che non sono male, come lavorare allo spaccio dove prendevi gratis 5 caffè al giorno, o negli uffici decentrati, o nel centralino telefonico, dove allora potevano ascoltare delle chiamate che arrivavano ai marescialli e ufficiali assai compromettenti …….

Ma c’era anche il ruolo del fotografo. Un ruolo importante, in quanto in primo luogo aveva la responsabilità di fotografare e realizzare poi stampando le foto tessera da allegare al proprio tesserino. In secondo luogo doveva documentare con un vero servizio da reporter il momento solenne del Giuramento, dove arrivavano tutti i genitori da ogni parte dell’Italia in tribuna per vedere i propri ragazzi urlare …..LO GIURO …. che chiaramente veniva a volte mascherato con un sinonimo che non posso riportare (scrivere in privato per i curiosi).

Chiaramente il fotografo lavorava specialmente nel periodo quando arriva il nuovo scaglione (quasi ogni mese) e nei gg del giuramento, quindi ero anche negli uffici della maggiorità (dove ci sono i capi) ed essendo caporale andavo anche a Torino a rifornire di materiale di cancelleria gli uffici.

Maurizio caporale fotografo

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Dunque da un sonnolino profondo del fotografo il comandante , tenente colonello Busiello , mi chiamò vedendo la mia scheda dove indicavo come professione “fotografo“. Gli spiegai della scuola fatta a Milano e dell’inizio attività (senza specificare che avrei fatto volentieri a meno del servizio), e mi presero al volo come effettivo della caserma, all’istante.

Essere in una caserma di CAR , dove si fa appunto il Car che è il primo mese da militare, ha i suoi vantaggi. Caserma ben curata, mangiare più che sufficente, avevi ogni mese 700 – 900 burbette sotto di te in fila in mensa, se ti divertiva potevi far stare una burbetta sull’attenti di fronte a te per due ore (io non lo facevo), ma l’aspetto migliore è che c’erano persone “selezionate” dall’uffico selezione. Quindi si è formato un gruppo bellissimo e molto unito , diversi laureati, persone squisite, gente da ogni parte d’Italia, dal giovanissimo 18enne al 25enne dottore.

Unico aspetto negativo la distanza, che mi ha fatto andare poco a casa, ma proprio questo è stato il lato migliore, oltre a fare quello che avrei fatto nella vita, il fotografo. Infatti per riempire il tempo e per il mio spirito costruttivo ed energico, ho fatto di tutto. Uscire la sera era veramente triste, un paesino fatto di caserme (erano ben 3 allora), se uscivi la sera vedevi solo teste rapate, ragazze zero, e avevamo un sonno che non stavamo in piedi !!!! 

Mi sono così divertito a organizzare mille cose, dai tornei di ping-pong e bocce con premio una settimana libera (tanta roba) , all’organizzare una BAND in caserma, con tanto di concerto per tutti nel cinema, con strumenti e impianto affittati a Torino .  E se ho toccato la musica come non potevo non toccare anche l’altra mia passione della vita? Ho fatto il mio primo corso di Fotografia, ebbene si, con le lezioni prese dall’IED, mettendoci del mio , è iniziato quello che poi sarebbe diventata la mia scuola di fotografia Study&Shot, con corsi e mostre piene di energia e la creazione dell’associazione Shooters.

 

Compiti del fotografo durante il servizio militare

Sveglia alle 5,30 ginnastica, colazione , alzabandiera, e ognuno nei propri reparti alle 8,00. Io andavo in camera oscura, ebbene si c'era un vero ingranditore , Durst M605 Color, un lusso anche se stampavo solo in b&n, una vecchia Olympus a cui ho sostituito la mia Canon AE1, mitica ...... solo ad inizio lavoro ho acquistato la F1 professionale, con il mitico obiettivo 135 mm f/3,5 , di una nitidezza unica , 5 volte maggiore del più costoso f/2,8 Questa a fianco è la famosa lavagna, dove veniva segnato nome cognome e scaglione con anno corrente.
Infatti dopo la vestizione si passava dal fotografo, dove due alla volta scattavo la loro foto e poi stampavo la fototessera. E qui ne ho viste di tutte, persino uno scaglione dalla Sardegna dove ad 1/3 ho dovuto scrivere io il nome perchè non lo sapevano fare !!
Ad oggi non vi dico quale ricordo sentire gli odori degli acidi, stare nella luce rossa aspettando l'immagine latente.
Unico problema è che avevo tanto tempo a disposizione, per cui ho iniziato a sviluppare alcune mie foto personali, e si trattava di modelle, ed una volta mi ha beccato il colonnello che dopo il classico cazziatone e punizione, mi ha lasciato nel mio posto visto che gli tenevo sempre almeno 50 persone la sera al corso di fotografia in caserma invece di scorrazzare per Fossano, ed ero sempre attivo nell'organizzazione del tempo libero in caserma.

FotoReporter per un anno

Non è mai stato il mio desiderio, ma aver documentato per un anno i vari giuramenti in fondo non è stato così male, malgrado non sono fotografo dall'animo giornalistico. Forse era una professione che mi sarebbe anche piaciuta, ma ormai la mia strada l'avevo scelta.
Fare il FotoReporter è stato bello, ho tirato fuori i primi scatti interessanti, purtroppo ne ho portato a casa pochi, non c'erano i file digitali e dovevo lasciare tutto in archivio .......
Scattavo in b&n con la ILFORD FP4 e a colori con negativi 200 ISO kodak.
Un giorno entrando nell'ufficio del colonnello vidi il calendario dei Carabinieri, con belle foto. Già sognavo, un giorno realizzerò un calendario così bello! Beh, non l'ho realizzato per i Carabinieri ma di calendari negli anni ne ho fatti veramente tanti.

In un prossimo articolo parlerò di come ho realizzato la Stecca, lavorando in banco ottico con esposizioni multiple e con la foto disegnata su un trasparente dietro al banco, nel vetro smerigliato.

Buona luce a tutti !! E se non avete fatto il militare …. beh vi siete persi una grande esperienza anche se in tanti hanno portato a casa solo gli aspetti negativi .

La stecca del 4°/87

Cosa ne dite ? Mi avreste visto come fotoreporter ?

O è meglio aver realizzato i calendari ?

Mettete un commento sono curioso !!!!

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BLOG …. let’s Go

MP BLOG

In una comunicazione frenetica dove i social cambiano continuamente, dove esce TikTok che sembra un gioco per bambini e lo vediamo usare dalla blogger n. 1 , da Michelle Hunziker ed altri nomi importanti, dove non sappiamo quanto durerà Instagram, dove Facebook sembrava morto ed ora gestisce con Business Manager tutte le campagne Facebook ed IG, certo non vi so dire se è una buona mossa iniziare un blog personale in questo periodo.

Certo il COVID ci ha fatto riflettere molto, personalmente ho scritto diverse cose e sistemato archivi e idee, ma un mezzo di comunicazione come il blog ormai vecchio potrebbe sembrare una mossa certamente “datata” .

Ma voglio essere sincero con Voi, non mi interessa se è datato o avrà una rinascita ….. le regole che muovono questi flussi di comunicazione a volte sono incomprensibili anche per il miglior Social Media Manager.

Faccio un blog perchè ho voglia di comunicare, pur non essendo il linguaggio la mia arma migliore …… non per niente sono un fotografo!!

Ma sarà la mia esperienza a parlare, sarà il mio cuore, saranno le mie immagini.

Di cosa parlerò in questo blog?

Ci ho pensato molto, e di notizie sui blog il web è strapieno, ormai troviamo tutto, da tutorial a commenti culturali, a recensioni, insomma non è rimasto nulla che non è descritto sul web. E non sarei in grado ad affrontare un tema e sviscerarlo in tutti i suoi aspetti, visto che continuo a produrre immagini ed emozioni e realizzarle è il motore della mia vita, e la giornata è sempre di 24 ore.

Ma le riflessioni che tutti avremo fatto nelle ore “regalate” dal lookdown mi hanno portato a capire una profonda verità: l’esperienza crea valore, se uno ha vissuto profondamente. E cosa fa la differenza tra il Maurizio che a 23 anni ha iniziato la carriera e il Maurizio di adesso ? Sicuramente la qualità delle immagini ha avuto un innalzamento del 2000×100 , ma il bello è capire il motivo. La tecnica, nuove tecnologie, il knowledge acquisito (conoscienza preesistente)  sono determinanti al 25%, ma la grande fetta, il 75% è dovuto dalla perinformation, ovvero le esperienze di vita e di lavoro che hanno aumentano la nostra coscienza di essere fotografi. E’ quindi il prodotto tra le due conoscienze che determinano quello che sono oggi, il fotografo che sa gestire importanti clienti e campagne pubblicitarie con creatività e passione.

Quindi il tema è proprio questo, Maurizio , quello che ho vissuto, i miei giudizi maturati da incontri, da esperienze, i motivi per cui ho realizzato le mie immagini vincenti, quello che ci sta dietro ad uno shooting, e perchè no ….. condividere aspetti tecnici utili a tutti, far capire dove sta il valore di una foto, consigliare autori meritevoli e giovani talenti …….. 

A chi è rivolto ? A chi guarda una mia immagine e rimane più di 2 secondi a guardarla, vi assicuro che in un mondo dove la media di fruizione di una immagine su IG è pochi decimi è un grande successo e gratificazione personale.

 

Maurizio Polverelli photography
Light Emotions