Due ventenni squattrinati arrivano a New York alla fine degli anni 60. Si incontrano per caso, si amano, si lasciano quando lui scopre di essere omosessuale, ma restano amici e si aiutano per tutta la vita.
Anche quando diventano artisti famosi, anche quando lui muore e lei continua a conservare la sua memoria.
La storia di amicizia tra Patti e Robert si racconta in un libro, “Just Kids”, un ritratto inedite struggente del grande fotografo, un inno alla creatività per sempre giovane e un documento alla New York vitale e creativa di quegli anni.
Al centro di tutto c’è il loro legame umano ed artistico, quel modo complice di guardarsi che viene fuori dalla famosa copertina del primo album di Patty, “Horses”, del 1975, una foto che Mapplethorpe le fece senza luci,
senza assistenti, soli loro due in una stanza.
Questo rapporto si è creato tra un musicista ed un fotografo, tra fotografia e musica, un rapporto inequivocabile.
Questo legame tra i due, forte, che va al di la delle parole, piena di sfumature, intreccia amore, amicizia, vita e arte.
Patti, la sua musica rock, la sua voce rabbiosa, febbrile e dolente incarna una figura a metà tra una oscura sacerdotessa ed una passionaria politica.
Mapplethorpe, la sua fotografia in bianco e nero, con forti contrasti, una scultura scattata e scolpita in una foto incarnava, invece, una figura forte, allo stesso tempo fragile confusionaria. Per questo la sua esigenza di trovare “l’equilibrio” perfetto nelle sue fotografie. Entrambi creavano arte l’uno come ispirazione dell’altro, un mix che portò i due artisti ad esprimersi nel massimo della loro ispirazione e creatività.